Blog a cura di Francesco Strazza

Lettera alla morte

Affascinante signora,

ora che mi trovo all’improvviso al suo cospetto mi vien da dire: finalmente! Le parrà strano che un simile pensiero attraversi la mia mente in considerazione del significato che la sua venuta porta. Ma non posso proprio impedirmelo, al di là di ciò che sta irrimediabilmente accadendo.

La meraviglia nasce dalla visione diretta del suo aspetto, e che aspetto! che tutt’altro lasciava immaginare, e il mio stupore è ancor più grande nell’averla subito riconosciuta senza dubbio in siffatte vesti, e che vesti! Sì, mi son detto: è proprio lei, non mi sono lasciato fuorviare dalla miriade di luoghi comuni che circolano riguardo alle sue sembianze, perlopiù di natura spettrale o terribile a dir poco. Non ho dato adito alle sterminate voci spaventose che circondano la sua figura e la sua nomea, non mi ha condizionato l’eterna paura che produce il suo nome solo a pronunciarlo. Niente di tutto questo mi ha ingannato e, senza neanche pensarci, è bastato un solo attimo per capire chi lei fosse realmente. Non dico che non sia impaurito all’idea del nostro incontro, tuttavia non la considero una nemica.

D’altronde cosa vuole ne sappiano di lei gli altri, sia quelli che ne parlano da profani sia da esperti: fino al momento in cui non varcano la soglia e non la incontrano, tutto rimane una supposizione. Chi l’abbia poi conosciuta personalmente non è potuto tornare indietro a descriverla con dovizia di particolari: è un segreto inviolabile che rimane nella tomba.

Pertanto devo riconoscere a questo punto che la voce che di lei gira dalla notte dei tempi non corrisponde per niente alla visione, e che visione! qui presente sotto i miei occhi adesso. Se avessi continuato a interrogarmi circa il suo arrivo nella mia vita, come credo di aver fatto con frequenza, anche nelle più rosee delle immaginazioni, giammai avrei potuto prevedere la sua apparizione in tali fattezze, e che fattezze! me lo lasci dire dal profondo del cuore, che stranamente batte ancor più forte di prima.

Mi creda, non la sto adulando per tornaconto o per sperare in un trattamento di favore (quale, poi? che mi ignori? Ma non voglio assolutamente!). È che sinceramente, di là dal blocco polmonare in atto, sono veramente senza fiato, rimasto a bocca aperta come nel momento fatale, con la bava che mi cola. Ho sempre provato nei suoi confronti una sorta di strana attrazione, una curiosità talvolta morbosa, la sua presenza invisibile ha accompagnato tanti passi nel mio cammino terreno che non ho sentito mai di doverla allontanare. Mi ha affascinato e, non le nascondo, anche preoccupato questo sottile pensiero che balenava nella mia mente come un bagliore notturno. Ma, mi dica, quale attrazione non ha entrambe le componenti di desiderio e timore, voglia della conquista e paura del rifiuto?

E adesso che finalmente la vedo dal vivo capisco il perché del misterioso richiamo, della seduzione irresistibile. Ora che è arrivata a manifestarsi innanzi ai miei occhi spalancati e rivoltati non posso trattenermi nel dichiararle entusiasticamente tutta la passione che la mia anima ha sentito fino all’ultimo respiro. Lei è proprio bella, altroché! un gran pezzo di donna, eccome! Se talvolta, per angoscia, non mi fossi lasciato suggestionare da tutte quelle fandonie messe volgarmente in giro su di lei: la signora con la falce, vestita di nero, vecchia e sinistra, mi sarei precipitato prima, indubbiamente! Ma quella racchia sarà stata la befana, mica lei.

Qui davanti ai miei occhi sgranati vedo una sexy milf con tailleur attillato, calze velate, tacco dodici, scollatura generosa, labbra carnose, occhi maliziosi, misure mozzafiato. E l’effetto è un certo turgore che però direi ben localizzato, non quel rigor mortis così banale e abusato. Sarà la donna della mia vita, lei? Che beffa averla incontrata a questo punto.

Sono senza parole e con gli occhi sbarrati, budella in subbuglio, un sommovimento interiore come farfalline nello stomaco, forse più precisamente larve che mi consumano senza sosta. Non mi posso sbagliare: mi sono innamorato perdutamente e ho una voglia irresistibile di possederla, di entrare dentro di lei senza più uscirne né tornare mai più indietro.

Sono stato proprio fortunato ad aver incontrato una come lei perché immagino che sarete in tante addette all’accoglienza. Era libera in questo momento? E se fossi giunto all’appuntamento in ritardo, avrei trovato una sua collega o lei era comunque destinata a me? E se invece avessi compiuto questo passo tra una decina d’anni, chi avrei trovato, sua sorella maggiore? Ancora più avanti, sua madre? Meno male che è giunta la mia ora a quest’ora!

E ora cosa dovremo fare, dove mi porterà? Perché non potremo certo consumare davanti a tutti, per quanto finora siamo solo noi due, io di fronte a lei, ma non durerà ancora molto, qualcuno ci scoprirà e comunicherà la notizia, dovremo trovarci un posticino tutto per noi, separati dal resto del mondo per l’eternità. Prova il mio stesso desiderio o per lei è solo dovere? Le sono sempre piaciuto per esser qui con me adesso o è stato il destino a farci incontrare? Non sto più nella pelle, è stato un gran bel colpo.

Fino a un momento prima ero immerso nelle mie faccende e a un tratto mi sono ritrovato di fronte a lei, senza scampo. Sono ancora sorpreso e confuso, perdoni questo mia rigidità ma se guarda bene dentro i miei occhi, leggerà la degenerazione indecente che corrompe la mia anima a causa della sua presenza, alimentando voglie di perdizione.

Si fermerà con me? Sarà sempre mia? E se non dovesse essere così, mi darà almeno il tempo di consumare in santa pace? Troviamoci un posticino ben isolato a lume di candela, ma non a terra, la prego! non mi lasci bruciare dalla fretta con una sveltina, lei merita tutta l’attenzione del mondo a questo punto.

La sto spogliando lentamente, forse nello stesso momento in cui staranno procedendo alla mia composizione, e allungo le mani sul suo corpo caldo, così come staranno facendo con me. Ha una pelle morbida e liscia, la carne soda e scolpita, forme sinuose, un culo a mandolino, tette a pera, cosce toniche, capelli lucenti: ma è proprio sicura di voler giacere con me? Non è che abbia sbagliato persona? Mi perdoni ancora se insisto, ma davvero si concede così a me senza prezzo alcuno? Se così fosse, sarebbe sul serio roba dell’altro mondo, altroché!

Non resisto solo ad accarezzarla, toccarla, devo entrare tutto dentro di lei, la sento gemere sotto i miei colpi frenetici, fremere mentre si tiene avvinghiata al mio corpo, tutt’uno col suo odore, affondare nella sua carne, chiudere gli occhi per sempre mentre cinge con le braccia le mie spalle, intrecciando le sue gambe nelle mie in una morsa fatale, e senza riuscire più a trattenermi eiaculo con furore bestiale sperma sangue sudore, finanche l’anima, interminabilmente fino all’ultima goccia di liquidi organici che accoglie urlando nel suo orgasmo infinito.

Finalmente la pace dei sensi. La prego, dopo averla conosciuta, non scompaia ancora, non mi lasci col dubbio di non rivederla mai più dopo una vita trascorsa a rinviare il nostro incontro fatale.

Si sta addormentando, sembra stanca e soddisfatta, non mi ascolta più. Copre la sua nudità e mi allontana spingendomi fuori dal letto con un colpo secco. Dal basso guardo le sue forme oramai perdute, nascoste al mio sguardo languido. Nudo fino alle ossa, mi rannicchio a terra nella mia solitudine sedotta e abbandonata.


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